© 2016 Edizioni Il Papavero
I Edizione dicembre 2016
ISBN 978-88-98987-45-0

Art Director: Salvatore Esposito Venturini
Collana: I libri della dea bendata
Foto di copertina: Eugenio Blasio




Foto © Iwan Palombi

"Pippo Baudo e Bruno Venturini si conoscono da una vita... Così dicono tutti, ed è vero!
Ritengo sinceramente che la sua fantastica carriera meriti di essere raccontata.
Chissà quanti aneddoti incredibili e sconosciuti scopriremo e quali curiosità leggeremo insieme.
Buona lettura, cari amici, evviva Bruno Venturini!
Affettuosamente..."

Bruno Venturini

Una voce che ha emozionato il mondo

a cura di Gianni Mauro

Sul finire degli anni '50 e a partire dalla realizzazione dei dischi a 78 giri, ho attraversato i gusti e le mode di più generazioni, le culture e le platee di tanti paesi del mondo, continuando ad incidere canzoni e ad imprimere la mia voce su tutti quei supporti musicali che si sono avvicendati nel corso del tempo.
Nonostante ciò ritengo fermamente di essere rimasto sempre genuino e coerente, sia con me stesso che con il genere musicale che più mi rappresenta.
Fin dagli esordi, infatti, la canzone napoletana l'ho sempre sentita, apprezzata, capita e affrontata con rispetto, umiltà e senza eccessivi stravolgimenti: si tratta di melodie immortali che, sono certo, saranno amate anche tra un migliaio d'anni!
Era impossibile descrivere in queste pagine tutte le esperienze che ho vissuto durante la mia lunga carriera, ma Gianni Mauro, attraverso il suo talento, è stato acuto a cogliere coglierne soprattutto l'essenza dei sentimenti.

Ringrazio Pippo Baudo che, anche in occasione di questa mia avvincente esperienza editoriale, ha puntato su di me ad occhi chiusi e ancor prima del suo ritorno in grande stile nelle case degli italiani: la prima volta è stata tanti anni fa a Settevoci, nel lontano '66…
Spero di tenervi compagnia, di emozionarvi e, allo stesso tempo, di farvi anche sorridere!
I racconti che sono affiorati alla mente, uno dopo l'altro, sono anche quelli dell'Italia del dopoguerra che si risvegliava dai disastri e dalle brutture del secondo conflitto mondiale: le storie della radio, della televisione e di tanti artisti che come me, nonostante tutto, avevano ancora fiducia e voglia di cantare.